Parafrasi del Christus
per soprano, contralto e archi
spartito in formato A4 di 68 pagine
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Tel: 02/45473285 - Fax: 02/36596796
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Trascrizione ed edizione critica di Daniela Calcamo
INDICE
Prefazione
Criteri di trascrizione
Note critiche
I - Larghetto
II - Andant sostenuto
III - Moderato
IV - Larghetto
Dalla prefazione:
La Parafrasi del Christus (n° 203 del Catalogo delle Musiche donizettiane di G. Zavadini), per soprano, contralto ed archi, è pervenuta in un’unica redazione autografa conservata presso la biblioteca del Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella di Napoli, sotto la segnatura “Rari 4.2.5 (2)”. Il manoscritto consta di nove carte di dimensioni 280 x 350 mm (cucite assieme ed assicurate con un cordoncino serico ed un sigillo di ceralacca rossa), cui corrispondono diciassette pagine di notazione musicale: gli ultimi otto righi della c.4v, gli ultimi dodici della c.6r e l’intera c.6v rimangono inutilizzati. Ogni carta mostra una rastrografia di ventiquattro righi. Nella parte superiore della c.1r appare, a sinistra, l’intestazione «Parafrasi del Xstus – Per due voci Sop. e Contr. di Donizetti / 1844»; a c.9v, a cavallo fra l’ultima porzione di pentagramma inutilizzato ed il bordo esterno destro vi è un disegno geometrico composto da due figure romboidali affiancate, di uguale dimensione, più una terza, anch’essa a forma di rombo ma di dimensioni alquanto minori, posta sotto alla prima. Nel recto di ogni carta è stato impresso il timbro con la scritta «Biblioteca - R. Conservatorio di Musica di Napoli - Autografo»; inoltre, sul margine destro, appaiono due differenti numerazioni progressive, vergate con una mano ed un inchiostro differente rispetto alla notazione musicale: una (dal numero 1 al 9) segnata in campo aperto ed un’altra (dal numero 8 al 16) parzialmente cerchiata; sempre sullo stesso margine appaiono segni di altre numerazioni cancellate o poco leggibili.
La partitura è articolata in quattro numeri (duetto, solo del soprano, solo del contralto, duetto): il primo (c.1r – c.2v) è notato su dodici sistemi di sette pentagrammi ciascuno (uno per ciascuno strumento o voce); il secondo (c.3r – c.4v) è notato su undici sistemi di sette pentagrammi ciascuno (il rigo del contralto è incluso ma rimane costantemente inutilizzato); il terzo (c.5r – c.6r) è notato su dieci sistemi di sei pentagrammi ciascuno (le prime due facciate contengono quattro sistemi ciascuno perché, a differenza dei numeri precedenti, fra un sistema ed il successivo non vi è il pentagramma vuoto); il quarto (c.7r – c.9v) è notato su diciotto sistemi di sette pentagrammi ciascuno...